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RECENSIONE IN ANTEPRIMA: Zero Dark Thirty

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RegiaKathryn Bigelow
CastJessica Chastain: Maya; Jason Clarke: Dan;
Joel Edgerton: Patrick; Jennifer Ehle: Jessica;
Mark Strong: George;
Kyle Chandler: Joseph Bradley;
Edgar Ramírez: Larry; Scott Adkins: John;
Chris Pratt: Justin;Taylor Kinney: Jared;
Frank Grillo: Comandante;
Jeremy Strong:
Thomas;
James Gandolfini
: Leon Panetta;
Harold Perrineau Jr.: Jack

Zero Dark Thirty, Recensione in anteprima Zero Dark Thirty, BreakingScreen, Locandina di Zero Dark ThirtyGià da qualche giorno, ormai, avrete potuto notare sulla pagina Facebook di BreakingScreen (che potete visitare qui e, qualora non lo fossi già, credo sia proprio il caso che ne diventi fan dandoci un tuo piccolo “mi piace“) una “immagine di copertina” molto “particolare“.
Sfondo nero, in bianco un semplice quesito risultava in evidenza:”cosa succederà il 31/01/13?“.
Non so se tu te ne sia reso conto o meno ma oggi è, appunto, il 31/01/13 ed è giunto il momento di svelarti l’arcano che si celava dietro questo così messo in risalto quesito.
Allacciati le cinture, sei pronto?
Oggi, ora, in questo post avrai il piacere (spero) di leggere il mio commento in anteprima al tanto atteso, e controverso, nuovo film di Kathryn Bigelow: Zero Dark Thirty (di cui avevamo già dato qualche news qui).
Andiamo sempre con calma e partiamo dalla trama.
Come ci riporta l’ “adorabile” (e onnisciente) Wikipedia:

Il film è basato sull’indagine che ha portato all’individuazione e uccisione del terrorista Osama Bin Laden, il 2 maggio 2011 ad Abbottabad, Pakistan da parte del DEVGRU. La trama si sviluppa in un arco di tempo compreso tra il 2001 e il 2011, e narra le indagini e le ricerche che portano l’agente CIA Maya a scovare il nascondiglio di Bin Laden.

Si, hai capito bene, come era ovvio da aspettarsi gli americani hanno fatto un film sulla “più grande caccia all’uomo della storia” (lo dice la tagline!!!).
Questo è il biglietto da visita di questo nuovo film della Bigelow (che ti ricordo aveva già vinto l’Oscar per The Hurt Locker) e (voglio essere chiaro) non è un biglietto da visita che deponeva tanto a favore di questa nuova pellicola (si, tranne per il fatto che la sua autrice avesse già vinto l’Academy Award con una pellicola simile).
Non deponeva a favore perché la prima cosa che chiunque pensa (me compreso) quando vede il trailer di questo film, quando ne legge la trama è:” bene, un nuovo film “autoreferenziale” per gli americani e questo, quasi sicuramente, farà si che vinca l’oscar“.
Se c’è, però, una cosa che mi ha stupito, stupisce (e stupirà, dato che le premiazioni devono ancora essere fatte) in questa edizione degli Oscar è che i film ammantati di “autoreferenzialità” si siano dimostrati capaci di andare oltre questa “macchia” (Lincoln ti dice qualcosa ? Niente ? Puoi leggere la mia recensione qui, così capirai di cosa sto parlando) ora la domanda è:”anche Zero Dark Thirty si sarà dimostrato capace di andare oltre l’ “autoreferenzialità” che gli viene imputata?”
Arriva in fondo a questo post e scoprirai  la risposta che mi sono dato.
Ciò che ha reso questo film il più controverso di questa edizione degli Academy Awards è, sicuramente, la fantomatica scena di tortura che mostra come gli americani erano soliti ottenere informazioni dai terroristi.
Il bello?
Senza una preparazione psicologica, senza la possibilità di rendersi conto di cosa stiamo vedendo, senza il tempo di dare inizio al film questa scena della tortura ci viene mostrata.
La prima scena del film è quella della tortura (con “water boarding” e altre “americanate“) che viene mostrata integralmente, senza omissioni e senza offuscamenti.
Ci vengono presentati, poi, alcuni dei protagonisti.
Jason Clarke, Dan, BreakingScreen, Zero Dark Thirty, Kyle Chandler, Joseph Bradley, C.I.A., Recensione in anteprima Zero Dark ThirtyJason Clarke, nei panni di Dan, è un esperto di interrogatori ed è colui che li controlla e li gestisce.
Vedo questo attore per la seconda volta dopo la sua apparizione in Lawless (di cui puoi leggere la mia recensione qui) e, se nel primo film interpretava un individuo potente fisicamente ma psicologicamente e caratterialmente in secondo piano, in questo film gli spetta il posto di “protagonista” (per quelle poche scene iniziali che la Chastain gli permette di “dominare“).
Jessica Chastain, Maya, Zero Dark Thirty, Recensione in anteprima di Zero Dark Thirty, BreakingScreenCi viene presentata, poi, Jessica Chastain (si, anche lei aveva un ruolo in Lawless) nei panni di Maya, vera protagonista e “mattatrice” per tutta la durata della pellicola.
Le interpretazioni di Clarke e, in particolare, della Chastain sono straordinarie e la giovane attrice riesce a calarsi perfettamente nel suo ruolo.
Kyle Chandler nel ruolo di Jonathan Bradley, devo dire la verità, l’ ho visto in difficoltà.
Presentarci un attore come Joel Edgerton negli ultimi 30 minuti del film che, per altro, passa costantemente con una mimetica addosso e lasciandogli solo qualche battuta è, dato il suo indiscusso talento, un grande spreco.
Joel Edgerton, Zero Dark Thirty, Kathryn Bigelow, BreakingScreen, Recensione in anteprima
Spreco che non possiamo individuare solo nelle scelte fatte per Joel Edgerton ma per tanti altri membri del cast: James GandolfiniMark Strong sono solo alcuni di essi.
Mettiamo da parte il cast (non letteralmente, sarebbe una cosa alquanto impraticabile) e concentriamoci sulle altre cose che mi hanno colpito, in maniera positiva o negativa.
Il film è molto realistico, poche cerimonie da fare, talvolta diventa quasi “forte” e particolarmente violento (in particolare quando ci vengono mostrate le scene di tortura), queste scene particolarmente “forti” vengono, però, sapientemente alternate alle fasi di “ricerca“, al processo investigativo che porterà alla cattura, poi, di Osama Bin Laden.
Un processo di ricerca e di indagine che si protrae per tutta la pellicola riuscendo ad alimentare in noi curiosità, nonostante il fatto che già sappiamo cosa succeda alla fine della vicenda.
Sembra che tutto nella pellicola, tutte le vicende, le torture, le indagini, le morti, il clima di continua ricerca e il forte realismo lavorino sinergicamente per portarci alla fine della pellicola.
Finale di Zero Dark Thirty, Uccisione Osama Bin Laden, Osama Bin LadenE il finale è un finale col botto (e non solo in senso letterale).
Nonostante lo spettatore sia già consapevole del fatto che Osama verrà ucciso (senza nemmeno una grande resistenza), nonostante lo spettatore sia consapevole che contro tutto e tutti Maya riuscirà a smobilitare le truppe per attaccare il villaggio in cui si pensa Osama sia nascosto, nonostante lo spettatore sia consapevole che l’intuizione di Maya sia giusta viene irrimediabilmente preso in quel vortice di curiosità, dubbi, paure e suspence che ha nel finale la sua massima dimostrazione.
Sappiamo che vinceranno i “buoni” ma, nonostante ciò, quando questi incontrano degli ostacoli lo spettatore dubita e crede che tutto finisca, salvo poi riflettere e rendersi conto che già conosce il finale della vicenda.
Assalto, Riprese in notturna, NightvisionGrazie a questo enorme lavoro degli autori, in merito del quale va menzionata la scelta (sicuramente voluta) di rendere le scene finali mediante delle riprese in “notturna” per il solo fine di aumentare la dose di realismo e immedesimazione (che erano già alte), dalle prime scene della pellicola fino alle sue ultime ci ritroviamo ad aspettare il momento dell’ uccisione di Bin Laden con la stessa impazienza con cui i bambini aspettano la notte di Natale l’arrivo di Santa Claus (bene, credo di aver appena scritto la cosa più inquietante che potessi scrivere).
Il film non termina, però, con l’uccisione di Bin Laden.
Come ogni storia, come ogni racconto, il film finisce con un saluto alla protagonista, a quella che è, sicuramente, l’eroina di tutta la vicenda: Maya.
La scena finale, con la quale il film (e il personaggio) ci salutano, lo spinge oltre quel pericolo di “autoreferenzialità” (adoro scriverlo) che era stato presente per tutta la pellicola.
In una sola sequenza la Bigelow infonde il messaggio che ha voluto mandarci, un messaggio, questa volta, non testuale (come era accaduto con The Hurt Locker) ma puramente visivo, il risultato?
Il risultato è che non ci sarà solo un messaggio, solo un’interpretazione.
Il film potrà essere interpretato da chiunque lo vedrà nella maniera più diversa e più “personale“.
Voto:

8/10   Anche questa volta la Bigelow ci offre una pellicola non affatto “autoreferenziale”, densa di significato e non fine a sé stessa. Perfettamente girato e resa la pellicola non può aspirare a voti più alti a causa di scelte erronee per quanto riguarda il cast.

Cosa ne pensi della mia recensione? Anche tu sei tra i fortunati che hanno potuto, già, vedere Zero Dark Thirty ? Cosa ne pensi ? E del cast?
Sono curioso di sapere cosa ne pensi, mi raccomando fammelo sapere nei commenti.



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